di Federico Cirigliano
POLITICA, PORCELLUM DUBBI CASSAZIONE - Fra i temi nodali del programma
di Governo, senza ombra di dubbio, vi è la revisione della legge elettorale.
Proprio in riferimento alla cosiddetta “porcata”, definita così dal firmatario
Calderoli, s’è espressa la Corte di Cassazione: giudicate rilevanti le
questioni di legittimità sollevate nel ricorso, rinviato alla Consulta,
presentato dall’avvocato Aldo Bozzi.
Il nucleo della bocciatura si
riduce sostanzialmente ai premi di maggioranza previsti per le due Camere, concentrandosi
sul principio stesso di una scelta all’epoca adottata per far fronte alla
necessità di garantire governabilità al Paese. Da una parte, con la soglia di
sbarramento, favorisce la tendenza delle liste all’apparentamento; dall’altra,
tramite l’attribuzione dei seggi extra (in Senato su base regionale) alla
coalizione che risulta più votata, aumenta il rischio di paralisi parlamentare
nel caso di distacco dei partiti che la compongono.
Oltretutto, il fronte che a
scrutinio terminato ottiene il bonus ha la possibilità di eleggere organi di
garanzia la durata dei quali va ben oltre il tempo della legislatura. Ombre
anche sulle famose liste bloccate e sull’impossibilità, per chi esercita il
diritto di voto, di esprimere preferenze fra i candidati.
Insomma, ci troviamo ora alle
prese con una legge elettorale su cui aleggiano addirittura dubbi di costituzionalità
espressi dalla Suprema Corte. Il Ministro Quagliariello, a parole, esprime
l’urgenza di un intervento condiviso e ragionato. Quel che è certo è che in
qualche modo bisogna muoversi, a maggior ragione oggi che disponiamo di un
esecutivo in grado di accorpare forze politiche da sempre antitetiche; la revisione
radicale della norma datata 2005 veniva ritenuta impegno prioritario già alla
vigilia dell’apertura delle urne. Anzi, era stata paventata l’eventualità di
una Costituente ad hoc per la modifica della disciplina in vista di un
immediato ritorno al voto.
Resta in pista, al momento,
l’ipotesi di un recupero del Mattarellum con interventi correttivi. Un
fallimento, dopo il flop della große
koalition montiana, non sarebbe accettabile.