venerdì 17 maggio 2013

Politica, Porcellum: i dubbi della Cassazione


di Federico Cirigliano

POLITICA, PORCELLUM DUBBI CASSAZIONE - Fra i temi nodali del programma di Governo, senza ombra di dubbio, vi è la revisione della legge elettorale. Proprio in riferimento alla cosiddetta “porcata”, definita così dal firmatario Calderoli, s’è espressa la Corte di Cassazione: giudicate rilevanti le questioni di legittimità sollevate nel ricorso, rinviato alla Consulta, presentato dall’avvocato Aldo Bozzi.
Il nucleo della bocciatura si riduce sostanzialmente ai premi di maggioranza previsti per le due Camere, concentrandosi sul principio stesso di una scelta all’epoca adottata per far fronte alla necessità di garantire governabilità al Paese. Da una parte, con la soglia di sbarramento, favorisce la tendenza delle liste all’apparentamento; dall’altra, tramite l’attribuzione dei seggi extra (in Senato su base regionale) alla coalizione che risulta più votata, aumenta il rischio di paralisi parlamentare nel caso di distacco dei partiti che la compongono.
Oltretutto, il fronte che a scrutinio terminato ottiene il bonus ha la possibilità di eleggere organi di garanzia la durata dei quali va ben oltre il tempo della legislatura. Ombre anche sulle famose liste bloccate e sull’impossibilità, per chi esercita il diritto di voto, di esprimere preferenze fra i candidati.
Insomma, ci troviamo ora alle prese con una legge elettorale su cui aleggiano addirittura dubbi di costituzionalità espressi dalla Suprema Corte. Il Ministro Quagliariello, a parole, esprime l’urgenza di un intervento condiviso e ragionato. Quel che è certo è che in qualche modo bisogna muoversi, a maggior ragione oggi che disponiamo di un esecutivo in grado di accorpare forze politiche da sempre antitetiche; la revisione radicale della norma datata 2005 veniva ritenuta impegno prioritario già alla vigilia dell’apertura delle urne. Anzi, era stata paventata l’eventualità di una Costituente ad hoc per la modifica della disciplina in vista di un immediato ritorno al voto.
Resta in pista, al momento, l’ipotesi di un recupero del Mattarellum con interventi correttivi. Un fallimento, dopo il flop della große koalition montiana, non sarebbe accettabile.

mercoledì 15 maggio 2013

Politica, L’urgenza di politiche concrete per il lavoro


di Federico Cirigliano 


POLITICA, LETTA LAVORO - Sia il Presidente Letta che gli alleati di Governo, al netto delle boutade sulle promesse elettorali da soddisfare, concordano nel considerare il lavoro priorità assoluta in questa fase iniziale della legislatura. E d’altronde non potrebbe essere altrimenti, con un tasso di disoccupazione fra i più alti d’Europa, a livelli record per quanto concerne quella giovanile.
Le aziende non riescono a sostenere il peso della crisi e trovare un impiego, di regola a tempo determinato, diventa un’impresa. La catena di suicidi da parte di piccoli imprenditori, commercianti e artigiani schiacciati dai debiti è solo la punta di un iceberg alla cui base alligna la pianta velenosa della corruzione dilagante e della speculazione finanziaria; non è una fatalità se l’Italia, una delle maggiori potenze economiche su scala mondiale, si trova oggi a dover fronteggiare una situazione paragonabile soltanto a quella di Stati storicamente meno solidi quali Spagna, Portogallo e Grecia.
Si può forse azzardare un paragone, con le dovute proporzioni e rimarcando le differenze che esistono, con la macchina statale irlandese. Quando banche e istituti di credito scavalcano gli scambi reali, vengono messi in discussione i principi sani del libero mercato.
In aggiunta, un sistema d’illegalità diffusa che da noi trova terreno fertile nell’attività capillare della criminalità organizzata e nei rapporti che intercorrono fra la stessa e un gran numero di enti locali e amministrazioni pubbliche. Un circolo vizioso da decine di miliardi l’anno che, sul lungo periodo, ha giocoforza finito col disgregare un apparato già di per sé estremamente fragile a causa della cronica mancanza di competitività nel binomio produzione-distribuzione.
Compito del nuovo esecutivo, partendo dai provvedimenti all’apparenza condivisi dalle forze che lo compongono, sarà innanzitutto allentare la morsa fiscale e ridurre il costo del lavoro; la possibilità di favorire assunzioni nell’ambito di un piano di contributi alle imprese virtuose viene di conseguenza. Alcuni, non a torto, hanno lanciato la proposta del prepensionamento allargato come ulteriore incentivo alla crescita occupazionale. Le idee interessanti e praticabili non mancano.
Sarebbe cosa buona e giusta, dato che dal post-voto s’è parlato spesso dell’ineluttabilità della condivisione di oneri governativi, mettere da un lato gli interessi parziali (vedi riforma della Giustizia e abolizione dell’IMU) e concentrarsi per davvero sui bisogni impellenti del Paese.

Politica, governo Letta: voci dall'abbazia

di Federico Cirigliano

POLITICA, GOVERNO LETTA VOCI ABBAZIA - E’ terminato il ritiro di Letta con i suoi Ministri nell’abbazia di Spineto, chiesto espressamente dal Presidente del Consiglio “per fare spogliatoio”. Proseguendo nella metafora sportiva, si può dire che la squadra è apparsa ben poco unita.
Il viaggio, intanto, non ha conosciuto una partenza simpatica, con l’alterco fra Premier e vice Premier a proposito della manifestazione di Brescia. Il primo, non foss’altro per rintuzzare una stabilità di coerenza storica già minata alle fondamenta dalle reazioni stizzite della base al patto di non belligeranza con Berlusconi, ha ribadito la necessità assoluta di evitare situazioni simili in futuro. Alfano, da bravo luogotenente, alza le barriere per una difesa strenua del capo. Contraddizione interna conclamata.
Allo stesso modo, ricette diverse in materia economica, ma nello specifico più conciliabili. Pronto, infatti, il varo dei decreti relativi al rinvio dell’IMU (si dovrà decidere poi riguardo ad annullamento definitivo e restituzione, come preteso dalla componente pidiellina) e al reperimento dei fondi per la cassa integrazione in deroga.
Sul tavolo, comunque, una serie di questioni. In primis, i costi della politica e della Pubblica Amministrazione: abolizione delle Province, dei rimborsi elettorali, e riduzione del numero dei parlamentari. Qui lo stallo, il cui superamento rischia di slittare ad una fase tarda nella vita dell’esecutivo, derivante soprattutto dalla posizione differente nei confronti del finanziamento pubblico.
Nodo da sciogliere anche in riferimento alla legge con la quale l’Italia dovrà tornare al voto, che sia a fine legislatura o, come facilmente prevedibile, in anticipo. Il PdL condiziona l’appoggio alla priorità da attribuire ai temi fondamentali del proprio programma. E’ solo l’inizio.

martedì 14 maggio 2013

Politica, Grillo rilancia: "Ci prenderemo tutto il paese alle prossime elezioni"

POLITICO, GRILLO CI PRENDEREMO TUTTO IL PAESE - Grillo rilancia con un affondo alla 'vecchia' politica. Dopo le polemiche sulla diaria e il duello a distanza con Enrico Letta, ecco nuovamente il grido d'accusa lanciato dal suo blog: "Siamo al 30%, ci prenderemo tutto il Paese alle prossime elezioni. Ce lo prenderemo in macerie, saremo la Protezione Civile. Non voglio più vedere quelle facce, questi dilettanti che stanno nei palazzi dei 20 anni. Siamo pronti con tutte le nostre proposte, con il reddito di cittadinanza, con l'abolizione dell'IRAP. Abbiamo restituito 42 milioni di euro di rimborsi elettorali e si fissano con la diaria. Perché non vanno a vedere quanti soldi si tengono quelli del pdl e del pdmenoelle?".
Riapre la campagna elettorale...

lunedì 13 maggio 2013

Politica, Sabato 11 maggio: quattro popoli a tre piazze



di Federico Cirigliano

POLITICA, SABATO 11 MAGGIO MANIFESTAZIONI QUATTRO POPOLI TRE PIAZZE - Un sabato italiano. Non qualunque. A Brescia, il Popolo della Libertà; meglio, il popolo di Berlusconi. I “meno male che Silvio c’è” e gli striscioni da stadio si sprecano. Lui, osannato dalla folla, lancia la classica invettiva contro i nemici di sempre, ormai ridotti alle sole toghe rosse. Non per bontà scoperta ma per esclusione: i comunisti sono compagni di Governo. Occhio chiuso sulle proteste poco distanti.
A Piazza Indipendenza, Roma, il popolo della destra: meglio del Centrodestra Nazionale targato La Russa. Manifestazione della destra sociale, a favore dell’alleggerimento della pressione fiscale (sulla stessa lunghezza d’onda degli alleati del PdL) e patriotticamente concentrata sulla questione relativa al rientro dall’India dei marò.
Sempre nella Capitale, in Piazza Santi Apostoli, il popolo della sinistra; meglio, il popolo di Sinistra, Ecologia e Libertà. Vendola affabula con le sue indiscusse doti oratorie, però c’è un però: quella gente rappresenta solo uno spicchio del caleidoscopico mondo del riformismo italiano. Sciolto il patto elettorale, anche il Governatore pugliese dovrà decidere in fretta la linea da seguire. Qual è la cosa giusta?
Infine un quarto popolo, in linea teorica attiguo al precedente. Che rimane fuori, ancora una volta. Alla Fiera di Roma si elegge... meglio, si nomina il Segretario reggente del PD. Colui il quale dovrà condurre il partito fuori dalle secche post-elettorali e accompagnarlo fino al Congresso di ottobre. Guglielmo Epifani, il traghettatore.
Scelta che ha già fatto storcere il naso a buona parte della base, specie fra gli iscritti. L’ex leader CGIL, almeno stando al risultato della votazione e successive dichiarazioni, piace ai pezzi grossi. Deve piacere. All’Assemblea Nazionale è parsa più di facciata che reale espressione d’apertura la partecipazione dei giovani militanti di OccupyPD, introdotti di forza a una platea fossilizzata sulle solite facce. Dal palco di Piazza Navona, era il 2002, Nanni Moretti invocava un profondo ricambio generazionale fra i massimi dirigenti di Ulivo e DS. Undici anni dopo, se possibile, il grido di dolore risuona doppiamente acuto.

domenica 12 maggio 2013

Politica, Grillo sfida Letta sui rimborsi elettorali

POLITICA, GRILLO LETTA RIMBORSI ELETTORALI - Dopo le schermaglie degli ultimi giorni, con Letta che faceva pesare a Grillo la disputa tra i parlamentari 5 stelle sulla restituzione della diaria, il comico genovese torna all'attacco.
Il Blog di Beppe Grillo invita il premier a firmare un decreto per l'abolizione immediata dei rimborsi elettorali, con l'appello che scatena il web: #Lettafirmalo.



sabato 11 maggio 2013

Politica, Movimento: dalle Stelle alle Stalle

di Federico Cirigliano

POLITICA, MOVIMENTO DALLE STELLE ALLE STALLE - La parabola del Movimento Cinque Stelle conosce evoluzioni a dir poco fulminee.
A fine febbraio, archiviata la bagarre elettorale, primo partito d’Italia (al netto della Circoscrizione Estero) grazie ad un exploit tutto sommato prevedibile. Lo Tsunami Tour, grande successo di piazza, ha comportato almeno un paio di effetti immediati: il ritrovato entusiasmo di un’ampia massa di cittadini sfiduciati, e il drenaggio di consensi dal Partito Democratico. Gli interventi del comico genovese, per lunghi minuti, si concentravano sulla demonizzazione, col senno di poi addirittura profetica, dei quadri dirigenziali di Via Sant’Andrea delle Fratte. Di qui quel 6-7% che ha differenziato il risultato reale dalla media dei sondaggi, alla vigilia concordi nell’attribuire alla coalizione di centrosinistra un vantaggio relativamente solido.
Dalle stelle alle stalle, però, in politica è un passo ancora più breve del normale. Specie quando sulla cresta dell’onda, forte di circa 1/3 delle preferenze degli aventi diritto che hanno partecipato alla consultazione, torna tale Silvio Berlusconi. Capace di perdere sei milioni di voti e risultare comunque l’unico trionfatore. Capace lui, ma bravissimi i contendenti a spianargli la strada nel pieno rispetto della tradizione.
Forte di una performance eccezionale, la creatura di Casaleggio e Grillo s’è accostata ai palazzi del potere con approccio spavaldo e scarsissima lungimiranza. Al principio, respingendo con sdegno la proposta di Bersani per l’avvio di una legislatura di cambiamento che sottintendesse l’appoggio esterno; in seguito, giocando fuori tempo massimo la carta Rodotà per il Colle. Con l’accordo per il Governissimo già strascontato nelle giornate che hanno preceduto la riconferma di Napolitano al Quirinale, forse immaginando una comoda opposizione al compromesso... pardon, all’inciucio storico, il MoVimento ha ripiegato.
Da potenziale ago della bilancia, in una manciata di settimane, quelli che avrebbero dovuto volare alto sono finiti a prendere ragnatele negli angoli dei solai di Palazzo Madama e Montecitorio. Gli emolumenti, d’altronde, bastano e avanzano per tirare a campare. Diaria inclusa.

venerdì 10 maggio 2013

Politica, la condanna di Berlusconi e il paradosso del PD


di Federico Cirigliano

POLITICA, CONDANNA BERLUSCONI PARADOSSO PD - Con la conferma in appello dei quattro anni di reclusione per Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Mediaset, esplode deflagrante la contraddizione interna al blocco di maggioranza.
Il PdL si prepara alla manifestazione di Brescia, attestato di solidarietà al leader e attacco frontale nei confronti dei giudici di Milano, mentre il Presidente del Consiglio prosegue nella trafila di incontri istituzionali in cerca di consensi europei alla nuova strategia economica italiana frutto delle larghe intese.
In buona sostanza, quella che il capo della coalizione di centrodestra ha sempre definito (e tuttora definisce) “sinistra”, si trova in una situazione simile a quella del manzoniano vaso di terracotta costretto a viaggiare fra vasi di ferro. Due, nello specifico.
Da una parte lo strano alleato alle prese con le solite magagne giudiziarie dell’ex Premier; dall’altra, anche peggio, lo sbigottimento del proprio elettorato. Per mettersi oggi nei panni di chi ha votato PD, in effetti, ci vuole del coraggio.
Come si muoveranno esponenti di Governo e dirigenti di partito, dimissionari o meno, rispetto all’eterna discussione sui rapporti politica-magistratura? Il trend è talmente fluido che sembrerebbe fisiologico un certo disimpegno dialettico in casa democratica. Quasi un obbligato disinteresse.
Alla giornata bresciana dovrebbe affiancarsi poi un presidio nel capoluogo lombardo, in riferimento alle udienze per il caso Ruby. Stesso discorso di cui sopra: i vecchi avversari del Cavaliere tacciono.

Economia, il punto sull'IMU


di Federico Albano
ECONOMIA, PUNTO IMU - La trattativa sull’Imu resta ancora aperta. Per la prima casa, il pagamento viene rinviato a settembre: il decreto legge varato dal governo insomma, ci farà trascorrere almeno l’estate in tranquillità. Per questo “Mini-ritardo” serviranno circa un miliardo di euro, soldi che dovrebbero arrivare dai fondi per la formazione e la produttività. L'intervento (inclusi 800 mln già finanziati) ammonterebbe così a 1,8mld. Fabrizio Saccomanni, ministro dell’economia, dichiara: “'C'é l'impegno a ridefinire la materia riguardante la tassazione sulle proprietà immobiliari entro 100 giorni dalla data di scadenza della prima rata dell'Imu. Il consiglio dei ministri ha fatto un avvio della discussione sui due punti all'Ordine del giorno: il problema del rinvio della rata dell'Imu di giugno prossimo e della Cig che deve essere rifinanziata. Il governo vuole intervenire con cognizione di causa, evitare provvedimenti affrettati. Su Imu e Cig abbiamo preso l'impegno a chiudere entro la prossima riunione del Consiglio dei ministri: può essere anche domenica nell'ambito di questo 'ritiro spirituale' che dobbiamo fare". Il premier Letta ha invece affermato: “Il primo atto che il governo compirà non è un atto che riguarda gli altri, ma noi stessi perché i sacrifici devono partire da chi ha compiti di governo. Come avevo annunciato il primo atto formale sarà l'eliminazione dello stipendio dei ministri aggiuntivo rispetto all'indennità parlamentare. Un gesto che sarà usato a copertura degli strumenti a tutela di chi perde il lavoro, questo perché deve essere chiaro il legame forte tra la riduzione dei costi della politica e l'aiuto a chi soffre".

giovedì 9 maggio 2013

Politica, Vendola: "Intese con Berlusconi è come alleanza con reduci Repubblica di Salò"

POLITICA, VENDOLA LARHE INTESE CLN REPUBBLICA DI SALO - Nichi Vendola attacca l'alleanza Pd-Pdl paragonando il berlusconismo al fascismo: "Pensare che le larghe intese con il Berlusconi possano essere paragonate al CLN è come pensare che i partigiani potessero fare un'alleanza con i reduci della Repubblica di Salò". Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate dal leader di SEL al programma 'Servizio Pubblico' condotto da Michele Santoro.
Vendola ironizza sui nuovi alleati del Partito Democratico: "Formigoni? Pensavo fosse esperto di campagna, non di mare (riferimento alla nomina del 'celeste' alla presidenza della commissione parlamentare per l'agricoltura)... La Gelmini? Mi vengono i brividi".

Politica, Il Governo dei giovani? Uno specchietto per le allodole

di Federico Cirigliano 

POLITICA, GOVERNO GIOVANI SPECCHIETTO ALLODOLE - Prima la nomina dei sottosegretari e dei viceministri: quaranta in tutto, come i ladroni. Quindici in più rispetto al Governo Monti, comprese almeno un paio di presenze discusse e discutibili. Vedi Gianfranco Miccichè, referente storico della destra berlusconiana in Sicilia sponsorizzato da Marcello Dell’Utri, alla Funzione Pubblica. Vedi Michaela Biancofiore, la cui delega è stata trasferita dalle Pari Opportunità alla Pubblica Amministrazione, nell’occhio del ciclone per via delle sue dichiarazioni omofobe e protagonista di un acceso scambio di battute con la comunità gay e le associazioni di attivisti.

Quindi la vergogna (non si può definire diversamente) delle Commissioni, con la riproposizione spudorata di tutti quei nomi accantonati per manifesta impresentabilità al momento della formazione dell’esecutivo. Incarico al marito del Ministro De Girolamo, il deputato Francesco Boccia, quasi a suggellare il contemporaneo matrimonio politico PD-PdL. Cicchitto, Matteoli, Capezzone, Sacconi, Formigoni e La Russa; manca giusto Gasparri. La ciliegina sulla torta è l’ex IdV Razzi, segretario della Commissione Esteri del Senato.

Infine la farsa Nitto Palma, fra i protagonisti dell’”assedio” alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano, eletto Presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama con l’astensione del Partito Democratico. Un modo triste per lavarsene la mani in barba allo sgomento, ormai misto a rassegnazione, della base, nonché l’ennesimo suicidio politico in piena regola. Chissà se programmato... certo, la sensazione è che la squadra di Letta, rinnovata nelle facce (o forse solo nelle intenzioni) per espressa volontà di Napolitano, assomigli tanto a un grande tappeto sotto il quale gettare la solita polvere.

Politica, 'Il Fatto Quotidiano' esulta per la condanna: "Berlusconi frodatore della patria"

POLITICA, IL FATTO QUOTIDIANO BERLUSCONI FRODATORE - B, FRODATORE DELLA PATRIA "Processo Mediaset, l'ex presidente del Consiglio condannato per frode fiscale anche in appello. Per l'uomo che vuole riscrivere la Costituzione 4 anni di carcere e 5 di interdizione dai pubblici uffici". 
Il titolone del 'Fatto Quotidiano' è ovviamente dedicato alla condanna in secondo grado inflitta dal tribunale di Milano al leader del Pdl.  Silvio Berlusconi ora rischia seriamente che il suo futuro politico venga compromesso: se la Cassazione dovesse confermare la pena accessoria (i 5 anni di interdizione dai pubblici uffici) addio alla carica di parlamentare. Rischia di allontanarsi bruscamente l'obbiettivo mai dichiarato del Cavaliere, quello di succedere a Napolitano nella carica di Capo dello Stato, magari dopo aver riformato la Costituzione per garantire al Presidente della Repubblica più ampi poteri. Imbarazzante il commento di Schifani"Evidentemente, per una certa magistratura la stagione della pacificazione e' ancora lontana, e forse non arrivera' mai" - Per l'ex Presidente del Senato i magistrati dovrebbero lasciar perdere i processi a Berlusconi come risposta alle larghe intese? Mah...

mercoledì 8 maggio 2013

Politica, Grillo: "Nomine presidenti un vaffanculo alla nazione"

POLITICA, GRILLO COMMISSIONI VAFFANCULO ALLA NAZIONE - Un inno alla sobrietà viene intonato da Beppe Grillo. Il leader del Movimento 5 Stelle commenta così attraverso il suo blog le nomine dei presidenti delle commissioni: "I nomi dei presidenti delle Commissioni parlamentari, spartite tra pdl e pdmenoelle (per questo hanno aspettato di fare il governo prima di istituirle...), sono un potente vaffanculo alla Nazione. La lista della vergogna comprende trombati, inquisiti, mariti, vecchie scarpe dell'inciucio, riscossori di premi partita, trombettieri del falso, senatrici da supermarket con la scorta. Un tocco di P2 più un tocco di D'Alema. Persone nominate per aver fottuto Prodi alle elezioni presidenziali o per il loro instancabile leccare il culo da sempre a Berlusconi."

Lo stile comunicativo è come al solito discutibile, ma diventa complicato dissentire su tutta la linea se si decide di entrare nel merito. Tutti in coro si invoca il cambiamento e poi... Finocchiaro, Nitto Palma, Casini... tanto per non scontentare nessuno. Spazio al vecchio!

Politica, commissioni: responsabilità o spartizione del potere? Vince il poltronismo...


Politica, sensodi responsabilità o spartizione del potere? - Oggi si è chiusa un’altra partita importante per l’ineditogoverno, Letta può tirare un altro sospiro di sollievo: dopo i veti incrociatidi ieri, Nitto Palma è riuscito oggi a venire eletto presidente dellacommissione giustizia al senato. Non c’è stato il temuto agguato del PD, cheavrebbe potuto facilmente ribaltare le carte con un accordo con SEL e 5 stelle,ma alla fine ha scelto di votare scheda bianca. Come mai questa improvvisamansuetudine dei deputati PD? Come mai il tacito assenso sull’amico delfamigerato e pluri-indagato C
osentino?
La risposta la troviamo nelle ultime parole di Berlusconisull’altra patata bollente che rischia di frantumare la larga maggioranza alsostegno di Letta, con le quali il cavaliere ha ridotto a burla la sua pretesadi diventare presidente della cosiddetta “convenzione costituente”, la qualedovrebbe occuparsi di riforme strutturali che rilancino e modernizzino il nostropesantissimo stato. Così ancora una volta sulle guerre tra partiti è prevalsoil cosiddetto “senso di responsabilità”, che ormai abbiamo capito trattarsisemplicemente di una felice e manifesta spartizione di tutte le poltrone checontano dal parlamento al governo.
Intanto però, anche i nostri paladini pentastellati questavolta non sono rimasti ‹‹congelati›› a guardare la partita, ma sono scesi incampo senza problemi, portandosi a casa ben 27 poltrone tra vicepresidenti esegretari. Un’abilità insospettata da parte di coloro che finora si sonodichiarati irriducibili a qualsiasi tipo di compromesso, e subito si sonbeccati la diagnosi di “poltronismo” da parte dei parlamentari SEL. Atteggiamentoperò comprensibile alla luce delle più ardue e rilevanti sfide, rimandate inquesti giorni ma che presto dovranno essere affrontate: le presidenze deicomitati parlamentari per la sicurezza (il Copasir) e sulla vigilanza rai.
Dalle vicende di questi 2 giorni intorno alle commissioniparlamentari emerge chiara una questione: il sostegno parlamentare al governoLetta dipende direttamente dalla tenuta degli accordi per la spartizione dellecariche governative e parlamentari tra i partiti della maggioranza. Un bellavoro per i quadri di partito, gli “sherpa” impegnati continuamente a mediaretra esigenze del proprio partito e quelle dell’altro, attenti a non cadere neitranelli orditi dagli altri mediatori e tesi a loro volta a creare trappolesenza farsi scoprire. Mentre sullo sfondo rimangono i sondaggi, con il PDL incontinua ascesa e il PD in perdita netta, e da questi la tentazione pidiellina di nuove elezioni, lasciando i democratici alle prese con l’eterna guerra interna cheancora rimane senza soluzione.
In tutto questo, di senso di responsabilità verso il paeseproprio non ne vedo.

Politica, Andreotti: indignazione o minuto di silenzio?


di Federico Cirigliano

POLITICA, MORTE ANDREOTTI MINUTO DI SILENZIO - Sono stati celebrati a Roma, in San Giovanni dei Fiorentini, i funerali di Giulio Andreotti, decano della politica italiana. Presenza attiva nelle stanze del potere fin dalla nascita stessa della Repubblica. Gran burattinaio delle vicende di oltre mezzo secolo di storia italiana. Figura tanto discussa quanto controversa.
Senatore a vita, membro dell’Assemblea Costituente, più volte Ministro e in ben sette occasioni Presidente del Consiglio: la decadenza dall’ultimo incarico nel giugno del 1992, a cavallo fra le stragi di Capaci e Via D’Amelio. Ugualmente protagonista negli anni Settanta; a pochi giorni dall’insediamento del suo quarto Governo, il rapimento di Aldo Moro.
Gli attriti col generale Dalla Chiesa circa le contaminazioni mafiose della corrente andreottiana della DC in Sicilia. I rapporti confidenziali con Licio Gelli, capo della P2, e il coinvolgimento indiretto nel dramma dei desaparecidos argentini. La distribuzione capillare di esponenti della loggia massonica ai vertici dei servizi segreti nel triennio ’76-’79. Il presunto suicidio di Calvi e l’avvelenamento del “protetto” Sindona, mandante dell’omicidio Ambrosoli. La morte in carcere di Gaspare Pisciotta, mentre Andreotti era agli Interni nel primo esecutivo Fanfani, come una pietra tombale sulle possibili rivelazioni riguardanti l’assassinio di Salvatore Giuliano e il massacro di Portella della Ginestra. La sentenza di appello che conferma l’accusa, caduta per prescrizione, di associazione per delinquere e comprovata collaborazione con esponenti di spicco di Cosa Nostra almeno fino alla primavera del 1980. Il caso Pecorelli. Eccetera, eccetera, eccetera.
Un minuto di silenzio? Ai posteri l’ardua sentenza, se proprio i contemporanei non riescono a svestire i panni (comodi) di Ponzio Pilato.

martedì 7 maggio 2013

Politica, Fassina: "Con il partito di Berlusconi noi non facciamo alleanze". E poi? Accetta la poltrona...

POLITICA, FASSINA CON BERLUSCONI NON FACCIAMO ALLEANZE - Stefano Fassina poche settimane fa sentenziava così: "Noi un governo con il partito guidato da Silvio Berlusconi, uno che convoca i parlamentari al tribunale di Milano, uno che è indicato dal diretto interessato come colui che compra i parlamentari per spostare le maggioranze, uno che fa votare al Parlamento italiano che Ruby è la nipote di Mubarak, uno che ha fatto decine di leggi ad personam, con un partito che ha questo leader noi non facciamo alleanze, con qualunque forma questo si presenti".

Sbagliamo o si tratta dello stesso Fassina che ha appena accettato di buon grado il ruolo di Viceministro nell'esecutivo che ha Angelino Alfano come vice premier, la Biancofiore sottosegretario e che sta in piedi solo ed esclusivamente grazie al sostegno del PARTITO DI SILVIO BERLUSCONI?

I valori contano: la poltrona prima di tutto!





lunedì 6 maggio 2013

Politica, la Kyenge propone e la destra insorge: quante grane per Letta

di Federico Cirigliano

POLITICA, PROPOSTE KYENGE DESTRA INSORGE GRANE LETTA - Già con la nomina e il giuramento di Cécile Kyenge, primo Ministro di colore (meglio, fieramente “nera”, come ha tenuto a precisare la diretta interessata) della storia della Repubblica, discutibili protagonisti della vita politica nostrana avevano sollevato un polverone notevole. Stante che in un Paese degno della P maiuscola, i Borghezio e i Boso non troverebbero spazio nemmeno all’osteria.
Ma sforzandosi di tralasciare le vergognose esternazioni razziste dell’imbecille di turno, è proprio in riferimento ai disegni di legge annunciati dalla responsabile del dicastero per l’Integrazione che sta crescendo un acceso dibattito istituzionale, in attesa che la discussione si trasferisca in Parlamento.
Due, in sostanza, le proposte sul tavolo: abrogazione del reato di clandestinità, in merito al quale la Corte di Giustizia Ue aveva dato parere negativo, e introduzione del cosiddetto ius soli, ovvero l’acquisizione della cittadinanza con la nascita nel territorio dello Stato. Gli inasprimenti relativi alla gestione dei flussi migratori introdotti con la legge Bossi-Fini, e implementati dal terzo Governo Berlusconi, non hanno prodotto effetti significativi. A suo modo rivoluzionario il discorso riguardante il diritto di cittadinanza, regolato in maniera differente da nazione a nazione e ancorato in genere al principio dello ius sanguinis, ad esclusione degli esempi storici rappresentati da Francia e Stati Uniti.
Immediato il coro di critiche da destra, Lega in testa. E anche il PdL, in osservanza all’indissolubile alleanza col partito di Maroni, per bocca dell’ex Presidente del Senato Schifani chiede un deciso dietrofront. Nuove grane per Letta, la cui giacca sta subendo frequenti strattoni ad appena una settimana dall’insediamento. Dovrà abituarsi.

Politica, è morto Giulio Andreotti. Tutti gli incarichi.


POLITICA, MORTO ANDREOTTI MILLE INCARICHI - E' morto oggi alle ore 12 e 25 nella sua abitazione romana Giulio Andreotti, protagonista assoluto della politica italiana degli ultimi 70 anni. Aveva 94 anni.
Sempre presente dal 1945 in poi in Parlamento: dal 1945 al 1948 membro dell'Assemblea Costituente, dal 1948 al 1991 deputato e, successivamente, senatore a vita.
Ecco l'impressionante elenco degli incarichi di governo ricoperti in carriera:
7 volte Presidente del Consiglio
8  volte ministro della Difesa
5 volte ministro degli Esteri
3 volte ministro delle Partecipazioni Statali
2 volte ministro delle Finanze, ministro del Bilancio e ministro dell'Industria;
1 volta ministro del Tesoro
1 volta ministro dell'Interno 
1 volta ministro dei Beni culturali 
1 volta ministro delle Politiche Comunitarie


Politica, la balla dell'Imu per rimarcare la monarchia berlusconiana e proteggere il patrimonio di Brunetta

POLITICA, BALLA IMU MONARCHIA BERLUSCONI - 146 euro all'anno, tanto vale mediamente la possibile restituzione dell'IMU (Fonte: Indagine dell’Osservatorio periodico sulla fiscalità locale 
della UIL Servizio Politiche Territoriali). Che ci facciamo? Due uscite annuali in pizzeria con tutta la famiglia? Un cellulare nuovo (non di primissima fascia) per il figlioletto? Maddai! Come può un partito che sostiene una maggioranza di governo vincolare il suo appoggio ad una questione di così scarsa rilevanza per le famiglie? Lavoro e sostegno alle PMI, queste sono le emergenze nazionali. Dell''IMU, diciamocelo francamente, interessa poco o niente all'uomo della strada, che tendenzialmente una casa di proprietà non ce l'ha nemmeno e, se ce l'ha o non è in difficoltà o le difficoltà non le risolve certo con 146 euro.
E allora perchè? Due risposte, entrambe valide

1. Sono diversi gli esponenti politici che avrebbero evidenti giovamenti dal provvedimento. Fra tutti ci piace sottolineare l'ottimo Renato Brunetta che, secondo quanto riporta oggi 'Il Fatto Quotidiano', paga 2750 € all'anno per  ha una villa di 14 vani. Il capogruppo pidiellino ha recentemente dichiarato che "Se non c'è l'abolizione dell'IMU non c'è il Governo Letta".

2. Silvio in campagna elettorale ci ha fatto una testa tanta con questa storia, spingendo addirittura i vecchietti a recarsi alle poste con un fantomatico modello per la restituzione. Lo davano per spacciato, politicamente 'defunto' dopo le dimissioni del novembre 2011. Oggi LUI DA LE CARTE: il Pd faticherà a far passare le SUE proposte, mentre Berlusconi potrà affermare di aver mantenuto L'IMPEGNO PRESO CON GLI ELETTORI. Questo 77enne di belle speranze tiene il governo letteralmente 'per le palle' ed è più influente oggi di quando era Presidente del Consiglio.

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domenica 5 maggio 2013

Politica, Travaglio fa a pezzi la Biancofiore

POLITICA, TRAVAGLIO BIANCOFIORE - Marco Travaglio ci va giù pesante con Micaela Biancofiore, neo sottosegretaria alla Pubblica Amministrazione. La Biancofiore era stata inizialmente indicata per le Pari Opportunità, ma le sue uscite sulle coppie gay avevano fatto rivalutare l'assegnazione. L'editorialista del 'Fatto Quotidiano' commenta così la vicenda:

"In un paese serio le sue idee (si fa per dire) su Mussolini e Berlusconi, i suoi spiriti guida, le impedirebbero di presiedere un'assemblea di condominio. Ma delle sue idee l'"amazzone di Silvio", come orgogliosamente si fa chiamare, non ha mai fatto mistero. E allora sarebbe interessante sapere chi ha avuto la splendida idea di chiamarla a far parte del governo, per giunta alle Pari Opportunità. Non bastava tutto quel che aveva detto fino all'altroieri? Pare di no, tant'è che le è stata fatale un'intervista di ieri a Rep u b b l i ca in cui -horribile dictu - invitava le associazioni gay, "invece di autoghettizzarsi e difendere il loro interesse di parte, a condannare i femminicidi". Acqua fresca, rispetto a quel che aveva detto prima della nomina. E allora c'è da capire chi fa le nomine nel governo Letta: Tafazzi? Bombolo? Jimmy il Fenomeno? Ma ora che Michaela va a occuparsi della Pubblica Amministrazione, il problema è risolto. Almeno per i giornali e tg governativi (praticamente tutti), che usano il caso Biancofiore come specchietto per le allodole."

Opinabili alcuni giudizia di Travaglio sull'esecutivo guidato da Enrico Letta ma, almeno in questa occasione, è davvero complicato dissentire. La caratura del personaggio ha fatto rabbrividire un po' tutti  al momento della nomina, prezzolati e non. Torna alla mente una puntata della 'Zanzara' andata in onda poche settimane fa nel corso della quale la Biancofiore cantava insieme al suo cagnolino a squarcia gola  il successo musicale "Meno male che Silvio c'è!". L'avrà di certo intonato anche al momento della chiamata di Letta...

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sabato 4 maggio 2013

Web, Beppe Grillo fa pubblicità a Barbara D'Urso

WEB, BLOG BEPPE GRILLO PUBBLICITA BARBARA D'URSO - Accuse lanciate a più riprese contro la TV italiana, con principale bersaglio i talk show; il Senatore del M5S Marino Mastrangeli cacciato dal gruppo parlamentare grillino per le sue apparizioni televisive nei programmi condotti da Barbara D'Urso e poi... Ecco che spunta sul blog di Beppe Grillo, voce e guida del Movimento, un bel banner pubblicitario che recita testualmente "Barbara D'Urso - Consigli e storie di vita".
Viva la coerenza!




venerdì 3 maggio 2013

Politica, Rivoluzione Civile al capolinea

di Federico Cirigliano

 
POLITICA, CAPOLINEA RIVOLUZIONE CIVILE - Ad una manciata di mesi dalla nascita e conseguente flop elettorale, si può già considerare archiviata la pratica riguardante il blocco riformista alternativo all’alleanza di centrosinistra. Ne hanno dato l’annuncio ufficiale i leader coinvolti nel progetto lanciato da Ingroia. L’ex P.M. ha contestualmente comunicato l’intenzione di voler dar vita ad un nuovo soggetto politico (Azione Civile), a prescindere dal proprio futuro professionale, sulla scia dell’iniziativa precedente. Disposto al passo indietro, dunque, ma non semplice spettatore interessato.
Il Sindaco di Napoli De Magistris, che aveva bollato come fallimentare l’esperienza di Rivoluzione Civile subito dopo il voto, deve ancora capire cosa fare del “suo” Movimento Arancione; stesso discorso per il primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando, impegnato nella riproposizione della Rete. Di Pietro sarà costretto a raccogliere i cocci di quel che resta dell’Italia dei Valori, mentre per i comunisti di Governo targati Ferrero-Diliberto si prospetta un patto con Vendola, alla testa dell’unica forza d’opposizione parlamentare a sinistra, e con gli eventuali dissidenti democratici.
Un mosaico di difficile composizione, per una lista che puntava a scavalcare lo sbarramento alla Camera ed è invece uscita dalle urne con le ossa rotte, sgretolandosi poi sotto il peso delle incongruenze interne. Nessuno ci ha mai creduto per davvero, fin dal principio.
Un percorso pressoché identico, lo ricorderete, era stato battuto da Bertinotti & Co. all’epoca della celebre Sinistra Arcobaleno. Bertinotti che, vuoi per una mera questione anagrafica, vuoi per pudore, se non altro ha avuto il buon gusto di sparire. Un ricambio sarebbe utile anche al di fuori del Partito Democratico.

giovedì 2 maggio 2013

Economia, abolizione IMU: alcune potenziali conseguenze


di Federico Cirigliano

ECONOMIA, ABOLIZIONE IMU CONSEGUENZE - Impegnato nel suo tour europeo, il Presidente del Consiglio ha trovato il tempo per rassicurare gli alleati di Governo circa l’eliminazione della tassa sulla prima casa. Se davvero l’Imposta Municipale Unica “sarà superata”, per dirla con Letta, non si potrà sorvolare sugli effetti immediati della decisione.
In primis, la necessità di reperire una copertura. Il PdL, l’ha ribadito Brunetta, propone soluzioni scontate: riduzione della spesa pubblica, balzelli sparsi fra alcol e giochi (stime arrotondate per eccesso) e alienazione del patrimonio immobiliare dello Stato. Il PD naviga a vista, in attesa di conoscere il nome del Segretario, ma di certo le idee espresse in campagna elettorale dalle due principali forze di maggioranza non collimano.
In secondo luogo, l’inevitabile ricaduta sugli enti locali. Le casse dei Comuni hanno già sofferto lo stress non indifferente dei tagli lineari condivisi dai dicasteri che si sono succeduti nel corso degli anni, e il numero dei Sindaci costretti ad approvare il fatidico atto di pre-dissesto cresce di mese in mese. La scure centralista, non c’è dubbio, si è abbattuta spesso in un contesto di cattiva gestione (a scapito delle amministrazioni virtuose), ma le vittime sono sempre i cittadini. Ad ogni latitudine, prescindendo dal dialogo obbligatorio per una riforma costituzionale in senso federalista.
La crisi morde la carne viva delle famiglie. Non si può sfruttare la congiuntura economica e sociale barattando promesse demagogiche, restituzione dell’IMU compresa, col futuro dell’Italia.

mercoledì 1 maggio 2013

Politica, Letta incontra i leader europei mentre in Italia c'è già chi lo minaccia


di Federico Cirigliano

POLITICA, FRAGILITA ITALIA EUROPA LETTA MERKEL HOLLANDE VAN ROMPUY - Incassata la fiducia da entrambi i rami del Parlamento, il neo-Premier Letta è partito per incontrare la cancelliera Merkel, Hollande e, infine, il Presidente del Consiglio europeo Van Rompuy a Bruxelles.
La questione dei rapporti continentali assume importanza capitale nel momento in cui il Governissimo annuncia di voler ridiscutere la politica dell’Unione in materia economica e fiscale.
Curioso, in questo senso, sia proprio Scelta Civica a sostenere con maggior convinzione una maggioranza all’interno della quale il partito che per mesi ha descritto Monti e i suoi Ministri come un manipolo di sanguisughe incompetenti riveste ora un ruolo di assoluto rilievo. Berlusconi che minaccia il ritiro dell’appoggio PdL in caso di mancata abolizione dell’IMU sulla prima casa rappresenta soltanto la prima avvisaglia di un cammino in salita.
L’asse Francia-Italia, lo sostengono navigati analisti, può significare una spinta decisiva in direzione di un’Europa orientata alla crescita. Ma perché nei consessi internazionali si tenga conto delle richieste di un Paese è necessaria la realizzazione di una politica unitaria innanzitutto a livello nazionale.
La convergenza programmatica, allo stato attuale, non poggia su basi sufficientemente solide; il tanto criticato quanto delicato equilibrio istituzionale raggiunto con l’accordo tra (in linea teorica) opposte fazioni, non può vivere di veti incrociati ed estenuanti tiri alla fune.

Politica, Berlusconi detta l'agenda di governo: "O abolizione dell'IMU o Letta cade"

di Francesco Notaro

POLITICA, BERLUSCONI DETTA AGENDA GOVERNO LETTA - Dopo le sue dimissioni avvenute nel novembre 2011, tutti lo davano per morto. Il berlusconismo sembrava essere archiviato per sempre. Sembrava che Berlusconi fosse uscito di scena. Invece, come spesso accade al Cavaliere, la debolezza diventa l'alibi per diventare più forte di prima. E così è stato: mesi e mesi di estenuante campagna elettorale sulle tv a parlare, a ricordare i successi ottenuti dei suoi governi, a rammentare che con la sinistra al potere le tasse aumentano. Insomma ha scandito il solito disco rotto che però ha funzionato visto che - come qualcuno ha detto- a vincere queste elezioni è stato Silvio Berlusconi più che Pier Luigi Bersani.
E adesso? Ancora una volta è lui a dettare l'agenda: lancia il sassolino nello stagno e scatena la tempesta:
"Abolizione dell'Imu o nessun appoggio a questo governo" ha detto a chiare lettere. Questa affermazione rende incandescente il clima attorno al governo presieduto da Letta.
Ancora una volta il Silvio manovra la politica, e lo fa sempre allo stesso modo: o noi o senza di noi, i mezzi termini non esistono (alla faccia delle larghe intese). Forte del risultato elettorale che lo ha portato ad un soffio dalla vittoria, Berlusconi sta cercando in tutti i modi di far passare tutti quei provvedimenti cari al Pdl. Ma adesso, subito, tempus fugit, prima che sia troppo tardi.
Le elezioni amministrative a Brescia si avvicinano (si vota a fine maggio) così come in alcuni comuni di Milano. E allora bisogna presentarsi con un bel biglietto da visita: l'abolizione dell'Imu serve solo a questo, a dimostrare che le promesse fatte in campagna elettorale sono state mantenute. Il Partito Democratico non ci sta e non chiede un'eliminazione dell'imposta ma solo una sospensione da giugno. Anche i sindacati si schierano contro l'eliminazione.
E ad Enrico Letta,di ritorno dalla Germania, non resta che guardare e restare in ginocchio.Anche perché -ne siamo quasi certi- già si litiga e siamo solo all'inizio: trovare una mediazione su alcuni provvedimenti non sarà certo cosa facile, viste queste premesse.