di Federico Cirigliano
POLITICA, FRAGILITA ITALIA EUROPA LETTA MERKEL HOLLANDE VAN ROMPUY - Incassata la fiducia da entrambi
i rami del Parlamento, il neo-Premier Letta è partito per
incontrare la cancelliera Merkel, Hollande e, infine, il Presidente del Consiglio europeo Van
Rompuy a Bruxelles.
La questione dei rapporti
continentali assume importanza capitale nel momento in cui il Governissimo
annuncia di voler ridiscutere la politica dell’Unione in materia economica e
fiscale.
Curioso, in questo senso, sia
proprio Scelta Civica a sostenere con maggior convinzione una maggioranza
all’interno della quale il partito che per mesi ha descritto Monti e i suoi
Ministri come un manipolo di sanguisughe incompetenti riveste ora un ruolo di
assoluto rilievo. Berlusconi che minaccia il ritiro
dell’appoggio PdL in caso di mancata abolizione dell’IMU sulla prima casa
rappresenta soltanto la prima avvisaglia di un cammino in salita.
L’asse Francia-Italia, lo sostengono
navigati analisti, può significare una spinta decisiva in direzione di
un’Europa orientata alla crescita. Ma perché nei consessi internazionali si
tenga conto delle richieste di un Paese è necessaria la realizzazione di una
politica unitaria innanzitutto a livello nazionale.
La convergenza programmatica,
allo stato attuale, non poggia su basi sufficientemente solide; il tanto
criticato quanto delicato equilibrio istituzionale raggiunto con l’accordo tra
(in linea teorica) opposte fazioni, non può vivere di veti incrociati ed
estenuanti tiri alla fune.
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