di Federico Cirigliano
POLITICA, GOVERNO LETTA VOCI ABBAZIA - E’ terminato il ritiro di Letta con i suoi Ministri nell’abbazia di Spineto, chiesto espressamente dal Presidente del Consiglio “per fare spogliatoio”. Proseguendo nella metafora sportiva, si può dire che la squadra è apparsa ben poco unita.
Il viaggio, intanto, non ha conosciuto una partenza simpatica, con l’alterco fra Premier e vice Premier a proposito della manifestazione di Brescia. Il primo, non foss’altro per rintuzzare una stabilità di coerenza storica già minata alle fondamenta dalle reazioni stizzite della base al patto di non belligeranza con Berlusconi, ha ribadito la necessità assoluta di evitare situazioni simili in futuro. Alfano, da bravo luogotenente, alza le barriere per una difesa strenua del capo. Contraddizione interna conclamata.
Allo stesso modo, ricette diverse in materia economica, ma nello specifico più conciliabili. Pronto, infatti, il varo dei decreti relativi al rinvio dell’IMU (si dovrà decidere poi riguardo ad annullamento definitivo e restituzione, come preteso dalla componente pidiellina) e al reperimento dei fondi per la cassa integrazione in deroga.
Sul tavolo, comunque, una serie di questioni. In primis, i costi della politica e della Pubblica Amministrazione: abolizione delle Province, dei rimborsi elettorali, e riduzione del numero dei parlamentari. Qui lo stallo, il cui superamento rischia di slittare ad una fase tarda nella vita dell’esecutivo, derivante soprattutto dalla posizione differente nei confronti del finanziamento pubblico.
Nodo da sciogliere anche in riferimento alla legge con la quale l’Italia dovrà tornare al voto, che sia a fine legislatura o, come facilmente prevedibile, in anticipo. Il PdL condiziona l’appoggio alla priorità da attribuire ai temi fondamentali del proprio programma. E’ solo l’inizio.
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