di Federico Cirigliano
POLITICA, MOVIMENTO DALLE STELLE ALLE STALLE - La parabola del Movimento Cinque Stelle conosce evoluzioni a dir poco fulminee.
A fine febbraio, archiviata la bagarre elettorale, primo partito d’Italia (al netto della Circoscrizione Estero) grazie ad un exploit tutto sommato prevedibile. Lo Tsunami Tour, grande successo di piazza, ha comportato almeno un paio di effetti immediati: il ritrovato entusiasmo di un’ampia massa di cittadini sfiduciati, e il drenaggio di consensi dal Partito Democratico. Gli interventi del comico genovese, per lunghi minuti, si concentravano sulla demonizzazione, col senno di poi addirittura profetica, dei quadri dirigenziali di Via Sant’Andrea delle Fratte. Di qui quel 6-7% che ha differenziato il risultato reale dalla media dei sondaggi, alla vigilia concordi nell’attribuire alla coalizione di centrosinistra un vantaggio relativamente solido.
Dalle stelle alle stalle, però, in politica è un passo ancora più breve del normale. Specie quando sulla cresta dell’onda, forte di circa 1/3 delle preferenze degli aventi diritto che hanno partecipato alla consultazione, torna tale Silvio Berlusconi. Capace di perdere sei milioni di voti e risultare comunque l’unico trionfatore. Capace lui, ma bravissimi i contendenti a spianargli la strada nel pieno rispetto della tradizione.
Forte di una performance eccezionale, la creatura di Casaleggio e Grillo s’è accostata ai palazzi del potere con approccio spavaldo e scarsissima lungimiranza. Al principio, respingendo con sdegno la proposta di Bersani per l’avvio di una legislatura di cambiamento che sottintendesse l’appoggio esterno; in seguito, giocando fuori tempo massimo la carta Rodotà per il Colle. Con l’accordo per il Governissimo già strascontato nelle giornate che hanno preceduto la riconferma di Napolitano al Quirinale, forse immaginando una comoda opposizione al compromesso... pardon, all’inciucio storico, il MoVimento ha ripiegato.
Da potenziale ago della bilancia, in una manciata di settimane, quelli che avrebbero dovuto volare alto sono finiti a prendere ragnatele negli angoli dei solai di Palazzo Madama e Montecitorio. Gli emolumenti, d’altronde, bastano e avanzano per tirare a campare. Diaria inclusa.
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