venerdì 10 maggio 2013

Politica, la condanna di Berlusconi e il paradosso del PD


di Federico Cirigliano

POLITICA, CONDANNA BERLUSCONI PARADOSSO PD - Con la conferma in appello dei quattro anni di reclusione per Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Mediaset, esplode deflagrante la contraddizione interna al blocco di maggioranza.
Il PdL si prepara alla manifestazione di Brescia, attestato di solidarietà al leader e attacco frontale nei confronti dei giudici di Milano, mentre il Presidente del Consiglio prosegue nella trafila di incontri istituzionali in cerca di consensi europei alla nuova strategia economica italiana frutto delle larghe intese.
In buona sostanza, quella che il capo della coalizione di centrodestra ha sempre definito (e tuttora definisce) “sinistra”, si trova in una situazione simile a quella del manzoniano vaso di terracotta costretto a viaggiare fra vasi di ferro. Due, nello specifico.
Da una parte lo strano alleato alle prese con le solite magagne giudiziarie dell’ex Premier; dall’altra, anche peggio, lo sbigottimento del proprio elettorato. Per mettersi oggi nei panni di chi ha votato PD, in effetti, ci vuole del coraggio.
Come si muoveranno esponenti di Governo e dirigenti di partito, dimissionari o meno, rispetto all’eterna discussione sui rapporti politica-magistratura? Il trend è talmente fluido che sembrerebbe fisiologico un certo disimpegno dialettico in casa democratica. Quasi un obbligato disinteresse.
Alla giornata bresciana dovrebbe affiancarsi poi un presidio nel capoluogo lombardo, in riferimento alle udienze per il caso Ruby. Stesso discorso di cui sopra: i vecchi avversari del Cavaliere tacciono.

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