Politica, sensodi responsabilità o spartizione del potere? - Oggi si è chiusa un’altra partita importante per l’ineditogoverno, Letta può tirare un altro sospiro di sollievo: dopo i veti incrociatidi ieri, Nitto Palma è riuscito oggi a venire eletto presidente dellacommissione giustizia al senato. Non c’è stato il temuto agguato del PD, cheavrebbe potuto facilmente ribaltare le carte con un accordo con SEL e 5 stelle,ma alla fine ha scelto di votare scheda bianca. Come mai questa improvvisamansuetudine dei deputati PD? Come mai il tacito assenso sull’amico delfamigerato e pluri-indagato C
osentino?La risposta la troviamo nelle ultime parole di Berlusconisull’altra patata bollente che rischia di frantumare la larga maggioranza alsostegno di Letta, con le quali il cavaliere ha ridotto a burla la sua pretesadi diventare presidente della cosiddetta “convenzione costituente”, la qualedovrebbe occuparsi di riforme strutturali che rilancino e modernizzino il nostropesantissimo stato. Così ancora una volta sulle guerre tra partiti è prevalsoil cosiddetto “senso di responsabilità”, che ormai abbiamo capito trattarsisemplicemente di una felice e manifesta spartizione di tutte le poltrone checontano dal parlamento al governo.
Intanto però, anche i nostri paladini pentastellati questavolta non sono rimasti ‹‹congelati›› a guardare la partita, ma sono scesi incampo senza problemi, portandosi a casa ben 27 poltrone tra vicepresidenti esegretari. Un’abilità insospettata da parte di coloro che finora si sonodichiarati irriducibili a qualsiasi tipo di compromesso, e subito si sonbeccati la diagnosi di “poltronismo” da parte dei parlamentari SEL. Atteggiamentoperò comprensibile alla luce delle più ardue e rilevanti sfide, rimandate inquesti giorni ma che presto dovranno essere affrontate: le presidenze deicomitati parlamentari per la sicurezza (il Copasir) e sulla vigilanza rai.
Dalle vicende di questi 2 giorni intorno alle commissioniparlamentari emerge chiara una questione: il sostegno parlamentare al governoLetta dipende direttamente dalla tenuta degli accordi per la spartizione dellecariche governative e parlamentari tra i partiti della maggioranza. Un bellavoro per i quadri di partito, gli “sherpa” impegnati continuamente a mediaretra esigenze del proprio partito e quelle dell’altro, attenti a non cadere neitranelli orditi dagli altri mediatori e tesi a loro volta a creare trappolesenza farsi scoprire. Mentre sullo sfondo rimangono i sondaggi, con il PDL incontinua ascesa e il PD in perdita netta, e da questi la tentazione pidiellina di nuove elezioni, lasciando i democratici alle prese con l’eterna guerra interna cheancora rimane senza soluzione.
In tutto questo, di senso di responsabilità verso il paeseproprio non ne vedo.
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