venerdì 3 maggio 2013

Politica, Rivoluzione Civile al capolinea

di Federico Cirigliano

 
POLITICA, CAPOLINEA RIVOLUZIONE CIVILE - Ad una manciata di mesi dalla nascita e conseguente flop elettorale, si può già considerare archiviata la pratica riguardante il blocco riformista alternativo all’alleanza di centrosinistra. Ne hanno dato l’annuncio ufficiale i leader coinvolti nel progetto lanciato da Ingroia. L’ex P.M. ha contestualmente comunicato l’intenzione di voler dar vita ad un nuovo soggetto politico (Azione Civile), a prescindere dal proprio futuro professionale, sulla scia dell’iniziativa precedente. Disposto al passo indietro, dunque, ma non semplice spettatore interessato.
Il Sindaco di Napoli De Magistris, che aveva bollato come fallimentare l’esperienza di Rivoluzione Civile subito dopo il voto, deve ancora capire cosa fare del “suo” Movimento Arancione; stesso discorso per il primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando, impegnato nella riproposizione della Rete. Di Pietro sarà costretto a raccogliere i cocci di quel che resta dell’Italia dei Valori, mentre per i comunisti di Governo targati Ferrero-Diliberto si prospetta un patto con Vendola, alla testa dell’unica forza d’opposizione parlamentare a sinistra, e con gli eventuali dissidenti democratici.
Un mosaico di difficile composizione, per una lista che puntava a scavalcare lo sbarramento alla Camera ed è invece uscita dalle urne con le ossa rotte, sgretolandosi poi sotto il peso delle incongruenze interne. Nessuno ci ha mai creduto per davvero, fin dal principio.
Un percorso pressoché identico, lo ricorderete, era stato battuto da Bertinotti & Co. all’epoca della celebre Sinistra Arcobaleno. Bertinotti che, vuoi per una mera questione anagrafica, vuoi per pudore, se non altro ha avuto il buon gusto di sparire. Un ricambio sarebbe utile anche al di fuori del Partito Democratico.

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