POLITICA, PROPOSTE KYENGE DESTRA INSORGE GRANE LETTA - Già con la nomina e il giuramento
di Cécile Kyenge, primo Ministro di colore (meglio, fieramente “nera”, come ha
tenuto a precisare la diretta interessata) della storia della Repubblica,
discutibili protagonisti della vita politica nostrana avevano sollevato un
polverone notevole. Stante che in un Paese degno della P maiuscola, i Borghezio
e i Boso non troverebbero spazio nemmeno all’osteria.
Ma sforzandosi di tralasciare le
vergognose esternazioni razziste dell’imbecille di turno, è proprio in
riferimento ai disegni di legge annunciati dalla responsabile del dicastero per
l’Integrazione che sta crescendo un acceso dibattito istituzionale, in attesa
che la discussione si trasferisca in Parlamento.
Due, in sostanza, le proposte sul
tavolo: abrogazione del reato di clandestinità, in merito al quale la Corte di
Giustizia Ue aveva dato parere negativo, e introduzione del cosiddetto ius soli, ovvero l’acquisizione della cittadinanza
con la nascita nel territorio dello Stato. Gli inasprimenti relativi alla
gestione dei flussi migratori introdotti con la legge Bossi-Fini, e
implementati dal terzo Governo Berlusconi, non hanno prodotto effetti significativi.
A suo modo rivoluzionario il discorso riguardante il diritto di cittadinanza,
regolato in maniera differente da nazione a nazione e ancorato in genere al
principio dello ius sanguinis, ad
esclusione degli esempi storici rappresentati da Francia e Stati Uniti.
Immediato il coro di critiche da
destra, Lega in testa. E anche il PdL, in osservanza all’indissolubile alleanza
col partito di Maroni, per bocca dell’ex Presidente del Senato Schifani chiede
un deciso dietrofront. Nuove grane per Letta, la cui giacca sta subendo
frequenti strattoni ad appena una settimana dall’insediamento. Dovrà abituarsi.
Nessun commento:
Posta un commento