venerdì 19 aprile 2013

Politica, Grillo e Rodotà: dopo gli attacchi sboccia l'amore


POLITICA, ELEZIONI QUIRINALE GRILLO RODOTA - "Arrendetevi, l'Italia è cambiata: Rodotà sarebbe eletto per plebiscito". Questo urla Beppe Grillo nelle ultime ore acclamando a gran voce l’elezione del giurista cosentino a Capo di Stato.  Chi l’avrebbe mai detto. Solo nel 2010 Rodotà venne inserito nella lista grillina dei “pensionati d’oro”, quindi tra i  privilegiati della Casta, per la sua pensione da 8.455 euro al mese.  
Lo stesso Rodotà in un'intervista su Left dichiarava solo l’estate scorsa quanto segue: ”Anche oggi vedo grandi pericoli. Il fatto che Grillo dica che sarà cancellata la democrazia rappresentativa perché si farà tutto in Rete, rischia di dare ragione a coloro che dicono che la democrazia elettronica è la forma del populismo del terzo millennio. Queste tecnologie vanno utilizzate in altri modi: l’abbiamo visto con la campagna elettorale di Obama e nelle primavere arabe. Poi si scopre che Grillo al Nord dice non diamo la cittadinanza agli immigrati, al Sud che la mafia è meglio del ceto politico, allora vediamo che il tessuto di questi movimenti è estremamente pericoloso. E rischia di congiungersi con quello che c’è in giro nell’Europa. A cominciare dal terribile populismo ungherese al quale la Ue non ha reagito adeguatamente.” È forse oggi scongiurato il pericolo di un populismo firmato Grillo? Rodotà ha forse rinunciato alla sua pensione dorata? No! Sono semplicemente cambiate le condizioni, le distanze del confronto. Ci si avvicina e allontana a seconda della fetta di potere da conquistare, e che male c’è, se una volta c’eravamo tanto odiati. Non è stato sicuramente amore a prima vista tra i due, certo ci si conosce meglio col tempo, si valutano le affinità e la possibilità di una condivisione di interessi. Ma d’altronde come poteva Grillo, prevedere  nel 2010 che la Rete avrebbe votato Stefano Rodotà tra i candidati alla Presidenza della Repubblica per il M5s; allo stesso modo l’illustre giurista non poteva immaginare che un giorno il leader di quel movimento tanto criticato potesse offrigli una così prestigiosa candidatura. Ma la Rete non dimentica, mette sotto la lente d’ingrandimento l’incoerenza dei protagonisti della scena politica. Oggi vanno a braccetto  il comico genovese e l’ex garante della privacy, è sbocciato un amore primaverile, sopra di loro si sente cantare una delle canzoni più belle della storia della musica italiana: “Sai, la gente è strana prima si odia e poi si ama cambia idea improvvisamente, prima la verità poi mentirà lui senza serietà, come fosse niente...”.

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