POLITICA, NUOVO GOVERNO, LETTA PREMIER DELLE LARGHE INTESE - L’annuncio è di questa mattina: il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha affidato l’incarico di formare un nuovo governo ad Enrico Letta, con l’obiettivo di creare una larga convergenza tra gli schieramenti che gli assicuri la fiducia stabile e duratura delle due camere. 47 anni, Ex-popolare poi margherita, ministro più giovane della
storia della repubblica, Letta il giovane la spunta su Giuliano Amato e Matteo Renzi, il primo bloccato dai veti della Lega, il secondo forse da Berlusconi, o forse addirittura dal PD stesso.
Senza fare troppa dietrologia, probabilmente la candidatura
di Renzi a premier infastidiva entrambi gli schieramenti: da una parte il PDL
ha temuto che un possibile ticket Berlusconi-Renzi sarebbe costato in termini
di consenso alle prossime elezioni, alle quali entrambi con ogni probabilità
parteciperanno da protagonisti-antagonisti; dall’altro lato nel PD il sostegno
a Renzi avrebbe potuto innescare definitivamente la miccia alla tanto temuta
scissione del partito, quindi meglio rimandare e giocare prima la partita della
successione alla segreteria.
Tornando al neo-premier, il compito che gli si prospetta è
assai difficile: trovare un’intesa tra un PD ancora frastornato e un PDL esultante
e già sulle barricate, determinato a non cedere un millimetro sull’abolizione
dell’IMU e su altri temi fiscali.
In quest’opera sicuramente potrà contare sull’aiuto del suo
predecessore Mario Monti, che già si è reso disponibile ad entrare nella squadra
di governo. Del resto col senatore a vita Letta ha in comune l’appartenenza ad
alcuni club economico-politici internazionali, come il Bildeberg o la
Commissione trilaterale, che gettano uno spettro inquietante sulla candida e
fresca figura del nuovo premier e sul suo futuro governo.
Ora tocca ai partiti dimostrare di
aver meditato sui pasticci dei giorni scorsi, e dare prova di avere cura più
degli interessi del paese che di quelli del proprio partito. Sarà necessario “turarsi
il naso” e collaborare con i nemici di sempre per risollevare al più presto l’Italia
dal baratro in cui è caduta, prima che si raggiunga definitivamente il punto di
non ritorno.
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